1. Allenamento Speed Ladder

    22 gennaio 2011 by Emiliano Adinolfi

    In inglese si chiama speed ladder , traducibile letteralmente come scala della velocità , e negli USA sta impazzando per gli allenamenti di rapidità di ogni sport dal soccer al basket al football americano.

     


  2. Pliometria nel calcio

    20 gennaio 2011 by Emiliano Adinolfi

    La pliometria è un metodo che da molti anni è utilizzato in ambito calcistico, soprattutto perché permette di ottenere un potenziamento rapido ed elevato della forza senza significativi incrementi della massa muscolare. Secondo Proietti (1997) gli esercizi pliometrici permettono di migliorare la coordinazione intersegmentaria e intermuscolare, mentre possono stimolare anche la coordinazione intramuscolare qualora l’intensità dell’esercizio sia massimale, effetto possibile solo dopo aver strutturato una corretta tecnica esecutiva. Anche Verchoshansky (1997) ritiene che con le esercitazioni pliometriche si può influire oltre che sulla forza esplosiva ed esplosiva-elastica, anche sulla forza massimale utilizzando altezze di caduta maggiori (che fissa su valori di 1,10 m/1,50 m).

    L’azione pliometrica è costituita da tre momenti fondamentali:
    1. fase eccentrica (di stiramento);
    2. fase isometrica (di inversione del movimento);
    3. fase concentrica (di accorciamento).
    I fattori caratterizzanti il ciclo stiramento-accorciamento sono:- l’azione di restituzione elastica da parte delle componenti elastiche in serie (di cui il 72% proviene dal tendine e il 28% dalla porzione S2 della testa miosinica; Bisciotti, 2000);- il riflesso di stiramento (Bosco, 1985, 1997).

     


  3. La psicocinetica nel calcio

    4 gennaio 2011 by Emiliano Adinolfi

    PERCHE’  LA PSICOCINETICA ?

    Il calciatore è sottoposto in ogni momento della gara ad un
    bombardamento di stimoli di varia natura.
    Il calcio d’altra parte è una disciplina sportiva di tipo aperto, nella quale
    l’azione è in funzione di quello che si verifica momento per momento.
    In esso, come avviene nel basket, nella boxe, nella scherma…, l’ambiente
    esterno è in continuo cambiamento e le informazioni da tenere in
    considerazione, per dare una risposta adeguata, sono pressoché illimitate.
    L’imprevedibilità è la caratteristica principale del calcio.
    L’acquisizione delle informazioni, la capacità di leggere le situazioni, il saper
    indirizzare l’attenzione su ciò che è veramente rilevante (piuttosto che su
    quello che non lo è), la capacità di anticipazione (cioè la capacità del
    calciatore di trovare soluzioni ai quesiti posti dalle varie situazioni prima
    dell’avversario), sono delle vere e proprie qualità, in gran parte dipendenti
    da patrimonio genetico individuale dell’atleta, ma che comunque devono
    essere allenate e stimolate contemporaneamente ed in maniera
    integrata, con tecnica, tattica e preparazione atletica.
    D’altronde il calciatore deve elaborare soluzioni in continuazione, deve capire
    e riconoscere le situazioni, deve saper scegliere nella propria mente la
    soluzione giusta e creare la risposta adeguata.
    Pertanto, un allenamento specifico nel calcio deve tenere necessariamente
    conto di tutti i processi mentali che precedono la risposta motoria.
    Ottimizzare il sistema sensoriale, i processi attentivi, la capacità di
    memoria, sono la base per ottenere una risposta motoria adeguata ed il più
    velocemente possibile.

    METODOLOGIA E DIDATTICA
    Nel lavoro psicocinetico l’allenamento deve essere particolarmente metodico
    ed ordinato, deve darsi una programmazione precisa e porsi
    obiettivi semplici.
    Le esercitazioni, inizialmente, dovranno essere di facile risoluzione, per evitare
    atteggiamenti di rifiuto e stimolare, di contro, un atteggiamento critico,
    costruttivo da parte dei giocatori.
    I tempi di lavoro non dovranno essere troppo lunghi (15’-20’ a seduta) e
    dovranno prevedere adeguati recuperi (ogni 3’-4’).
    I recuperi andranno utilizzati per valutare e confrontare le eventuali
    difficoltà riscontrate.
    Risulta sconsigliabile effettuare lavori psicocinetici in vicinanza delle
    competizioni, fatti salvi quelli già abbondantemente acquisiti e consolidati
    in maniera decisa.
    In questo caso si lavora in funzione dei processi attentivi e della
    concentrazione.
    La maggior parte dell’attività psicocinetica va svolta lontano dalle
    gare, specialmente in fase di preparazione pre-campionato.
    Gli esercizi di psicotecnica, in particolare, richiedendo
    elaborazioni mentali molto spesso complesse, non andranno utilizzate in
    prossimità delle gare.
    Gli esercizi di psicoatletica, al contrario, richiedendo elaborazioni mentali
    inferiori, potranno essere utilizzati in prossimità delle gare, in particolare
    quelli in grado di stimolare la rapidità e la reattività motoria attraverso la
    stimolazione massima dei processi di attenzione e della concentrazione.
    Ripetere le esercitazioni più volte consentirà, inoltre, di memorizzare gli
    stessi come via via elaborati e quindi, la possibilità connessa, di utilizzarli in
    ulteriori contesti, analoghi o diversi.
    Ciò permetterà di ottimizzare e velocizzare le capacità di comprensione
    della situazione, di scelta mentale della soluzione, di creazione dell’atto
    motorio.

    Lo scopo principale della psicocinetica sarà quello di contribuire alla
    formazione di un calciatore che sappia osservare la realtà non soltanto con gli
    occhi ma anche con la mente.
    Formare quindi un calciatore che riesca a capire in anticipo le situazioni e
    sappia selezionare un programma motorio corrispondente alla risposta
    motoria più adeguata, nelle contingenti situazioni spazio-temporali.
    La mente umana possiede qualità inimmaginabili e per questo ritengo che anche nel calcio, e nello sport in
    genere, il futuro risieda proprio nello studiare metodologie di allenamento che possano stimolare sempre più e
    sempre meglio, fino ai massimi livelli, le possibilità della psiche umana..