Finalista Coppa del Mondo 1974 Olanda
1 titolo Europeo: 1988 Olanda
1 Coppa Campioni1 vinta Ajax 4-1 1971 Ajax – Panathinaikos 2-0
4 titoli nazionali con l’Ajax: 1966, 1967, 1968, 1970
1 titolo con Barcellona: 1974
3 coppe d’Olanda con l’Ajax: 1967, 1970, 1971
1 Coppa del re di Spagna con il Barcellona: 1978
1 Coppa di Germania con il Colonia 1983
Rinus Michels è stato l’inventore del calcio totale. Recentemente scomparso (2005), il “generale” – come era soprannominato – stabilì che i giocatori della sua squadra dovevano diventare il più possibile universali, capaci cioè di ricoprire vari ruoli.
Da questo presupposto, i difensori tornavano a marcare a zona sfruttando al massimo la tattica del fuorigioco; i centrocampisti e gli attaccanti pressavano a tutto campo i portatori di palla avversari; ogni calciatore doveva saper attaccare e difendere la sua zona di competenza. La disposizione in campo che predilesse fu il 4-3-3.
La nuova filosofia di copertura degli spazi si sostituisce al concetto di contrapposizione individuale, tipico del catenaccio.
Nel 1999, la Fifa ha eletto Michels allenatore del secolo e, nel 2002, la UEFA gli ha concesso l’Ordine di Merito per “il contributo alla crescita e alla storia del calcio”.
Un grande Ceccano ha superato per 1-0, ieri allo stadio Popolla, il Valmontone nella gara valida per l’undicesima giornata di ritorno del campionato regionale di Eccellenza. La rete decisiva è stata realizzata dal fantasista Marco Colafranceschi al quarto minuto di gioco del primo tempo. Malgrado un campo allentato per la pioggia le due squadre hanno dato vita ad una gara piacevole che ha divertito il pubblico presente. La squadra ceccanese, guidata dal mister Emiliano Adinolfi, con questa vittoria sale a 39 punti in classifica ad un passo dalla quota di 41 che può essere considerata la soglia della salvezza matematica. Al termine della stagione mancano ancora sei giornate, quindi per il Ceccano conquistare la salvezza diretta non dovrebbe essere un grande problema. Domenica i ciociari si recheranno sul campo del Borgo Podgora, squadra pontina in lotta per la salvezza. Tra l’altro il Ceccano, sul campo ha conquistato 41 punti, perdendone due a causa di una penalizzazione che gli è stata inflitta ad inizio stagione. Il campionato dei ragazzi del presidente Felice Lucchetti può essere considerato positivo visto che i principali obiettivi, ovvero una salvezza tranquilla, la valorizzazione di giocatori giovani locali e il rilancio di ragazzi ciociari, stanno per essere raggiunti. La società tra l’altro ha vinto la scommessa di voler puntare su un giovane tecnico esordiente, Emiliano Adinolfi, appena 30enne. Raggiunta la salvezza il Ceccano potrà iniziare a programmare la prossima stagione dove gli obiettivi saranno sicuramente quelli di un campionato di vertice con giovani del vivaio.
Zdenek Zeman nasce a Praga il 12 Maggio del 1947, in un quartiere residenziale sulle rive della Moldava.
Il padre Karel è un primario dell’ospedale di Praga, la madre Kvetuscia Vycpalek è casalinga.
Frequenta 9 anni di scuola obbligatoria, tre di liceo, uno di attesa per iscriversi all’università, a causa del numero chiuso. Ma è lo sport la sua grande passione!
Zeman parte nell’estate del 1968 insieme con la sorella Jarmila per andare a trovare lo zio Cestmir in Sicilia. E’ proprio mentre si trova nell’isola che tanto amerà che i sovietici invadono Praga.
Torna in patria, ma dopo un anno torna in Sicilia alla ricerca della libertà che non esisteva più nel suo paese natale.
Si iscrive all’ISEF di Palermo, dove si diploma con il massimo dei voti discutendo una tesi sulla medicina dello sport.
Ottiene la cittadinanza italiana nel 1975.
In Sicilia conosce la sua futura moglie Chiara Perricone che gli darà due figli, Karel ed Andrea.
Perchè il 4-3-3? ”E’ il modo più razionale per coprire gli spazi” Come è arrivato a questa soluzione? ”E’ geometria”
Sembra facile a sentire le parole del Mister ma la sua organizzazione di gioco è un meccanismo perfetto, degno del più sofisticato Rolex.
I movimenti difensivi del 4-3-3 consistono nel ”pressare la palla e nel coprire gli spazi”.
I difensori sono quattro, schierati seguendo il profilo di una mezzaluna, ma i due esterni sono molto più inclini alla fase offensiva che a quella difensiva.
Dei centrocampisti, il centrale è il fulcro di tutta la manovra, mentre i due laterali macinano chilometri per tamponare il gioco avversario, ma soprattutto per creare superiorità numerica sulle fasce, ”collaborando con il terzino e con l’attaccante”.
I giocatori del tridente offensivo devono essere veloci e tecnici, sempre pronti a sfruttare le numerosissime occasioni da rete fornite dagli schemi di Zeman, non esistendo un unico finalizzatore delle azioni di attacco che ”dipende dalla situazione che si crea sul campo”, senza per questo dimenticarsi di tornare a coprire a centrocampo quando la sfera è in mano all’avversario, nei suoi movimenti difensivi infatti la posizione degli attaccanti laterali ”dipende da dove si trova la palla”.
Un calcio dinamico, quindi, senza lasciare nulla al caso, in cui l’organizzazione domina sull’improvvisazione, perchè un conto è la lavagnetta e un altro è il campo.
Allo stesso tempo però un calcio facile, alla portata di tutti; 4-3-3 dunque, ”perchè non esiste giocatore che non lo può fare” .