1. Andreazzoli “la difesa a zona nelle situazioni di palla inattiva”

    25 febbraio 2013 by Emiliano Adinolfi

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    Come sottolinea l’As Roma, attraverso un approfondimento a cura di Tiziano Riccardi, ci sono volute ventotto pagine ad Aurelio Andreazzoli per spiegare ”la difesa a zona nelle situazioni di palla inattiva”. Un vero e proprio vademecum su come comportarsi in occasione dei calci da fermo. È la tesi del tecnico giallorosso di fine studio del Corso Master 1998-99 per l’abilitazione ad allenatore professionista di Prima Categoria, pubblicata nel 2000 dal Notiziario del Settore Tecnico della FIGC. Uno studio minuzioso, partendo dalla dimostrazione iniziale di esempi tratti da alcune partite dei mondiali dal ’74 al ’98.

    DIFENDERSI A ZONA - Sfogliando le pagine, tra grafici di schemi e dimostrazioni, si scopre l’idea di Andreazzoli sui calci piazzati: difendere a zona. Vediamo perché: ”Una palla inattiva - si legge - ha due possibilità per entrare in rete dopo essere stata calciata: la prima direttamente senza che nessuno possa intervenire o abbia la possibilità di farlo, la seconda dopo che, durante la sua traiettoria, qualcuno le imponga una deviazione. Ma in ogni caso il pallone (che è uno solo) nella traiettoria che disegnerà dal suo punto di partenza rispetto alla porta dovrà attraversare uno spazio. Tutto questo indipendentemente dal numero e dal comportamento degli avversari che non sono da sottovalutare, ma che non sono da porre neppure come primo problema da risolvere”. Ma, parole sue, non è facile trasmettere questi concetti a una rosa di calciatori. Bisogna convincerli ad abbandonare la più semplice e meno complicata marcatura a uomo: ”Per cercare di ottenere consenso - spiega il mister - occorre rifarci al principio della consapevolezza attraverso il quale si rende cosciente il gruppo dei fini che si vogliono conseguire. È alla lavagna, in ambiente favorevole alla concentrazione, che si comincia ad evidenziare i principi verso i quali l’allenatore orienta le scelte, motivandoli, criticando gli aspetti negativi che li rendono inefficaci, puntualizzando quelli che li esaltano e, infine, chiedendo fiducia e tempo. Fiducia che si basa sulle esperienze vissute e tempo per verificare che i risultati derivanti dalle metodiche di allenamento prima e dalle gare poi dimostrino la loro bontà”.

    11 UOMINI - Per far sì che si corrano meno rischi è opportuno avere quanti più giocatori coinvolti nella fase di difesa: ”Dal momento che parlo di spazi e di traiettorie, viene naturale pensare che, per meglio occuparli e meglio intercettare la palla, ci sia bisogno del maggior numero possibile di uomini. (…) Una delle obiezioni potrebbe essere che questa partecipazione totale risulti un invito per gli avversari che faranno così partecipare un maggior numero di giocatori alla ricerca della palla traendone vantaggio. Io penso invece che questa ulteriore partecipazione possa risultare sfavorevole a chi esegue la battuta perché lo porrebbe nella condizione di aggravare il proprio già precario equilibrio difensivo se, successivamente alla perdita del possesso, dovesse subire un attacco a spazi necessariamente mal presidiati”. Agire di squadra, inoltre, aiuta anche il singolo elemento: “Saper di avere una risposta a tutte le situazioni che si possono verificare - ancora Andreazzoli - di avere la certezza che anche carenze individuali possono rendere alla causa comune se ben utilizzate, che agire come unico blocco aumenta le possibilità di successo, portano come risultato alla riduzione di quegli stati d’animo negativi che penalizzano l’autostima e la concentrazione necessarie a svolgere bene i compiti assegnati”.

    PRINCIPI - Quattro regole guida da seguire sempre e tenere a mente: ”Uno: tutti, partendo dalla propria posizione, si concentrano sulla ricerca della palla con movimento in avanti e in diagonale, senza indietreggiare ad esclusione (…). Due: ci si muove dopo che la palla è partita. Rispetto delle posizioni di partenza e dei compiti assegnati. Tre: occorre evitare l’anticipo che risulta il “pericolo numero uno”, con un attento lavoro sui tempi di gioco. Quattro: mai si è fuori dal gioco e dai compiti assegnati fin quando il possesso non è riconquistato oppure la palla non è allontanata”.

    CONCLUSIONI - Al termine del documento, alcune esercitazioni utili su corner, punizioni e rigori.

    tratto da asroma.it


  2. Julio Velasco – LEADERSHIP

    22 febbraio 2013 by Emiliano Adinolfi

     

    Julio Velasco – LEADERSHIP


    I cinque insostituibili principi della leadership

    Un grande seminario su “MOTIVAZIONE personale e LEADERSHIP del team”.

    Julio Velasco


  3. ECCELLENZA, Ceccano 11 gol da record

    21 febbraio 2013 by Emiliano Adinolfi

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    Il Ceccano di mister Emiliano Adinolfi ha realizzato undici reti ai malcapitati ragazzi dell’Anitrella stabilendo il nuovo record di marcature a livello di singola squadra nel campionato regionale di Eccellenza. La gara, valida per la seconda giornata di ritorno del massimo campionato dilettantistico regionale, è stata giocata al Dante Popolla ed è finita 11-2 per il Ceccano. L’Anitrella ha schierato una formazione Juniores con molti ragazzi che avevano disputato la gara del campionato di categoria il giorno prima. Mattatore della gara il bomber Francesco Pistolesi autore di ben sei marcature. «Non ci interessa aver stabilito il record di marcature per un campionato di Eccellenza, noi volevamo i tre punti che ci servivano per raggiungere la quota salvezza. Il perché di undici reti? Avevamo in campo a causa di squalifiche ed infortuni sette giocatori non titolari che giocano meno ed avevano gran voglia di mettersi in mostra. Hanno avuto questa possibilità e se la sono giocata» ha spiegato il direttore sportivo del Ceccano, Giuseppe Visentin. Non potevate fermarvi a meno goal? «Sinceramente penso che sia stato più sportivo ed onorevole giocare la gara fino alla fine che fermarsi e palleggiare a metà campo per far trascorrere il tempo».

    FONTE: Il Messaggero e FuoriAreaWeb


  4. Palla inattiva – Un attaccante da 15 reti – Gianni Vio

    26 gennaio 2013 by Emiliano Adinolfi

    Palla inattiva – Un attaccante da 15 reti – Gianni Vio

     

    Con il suo “Più 30 per cento” ha conquistatoWalter Zenga. Stiamo parlando di Gianni Vio, lo stratega dei calci d’angolo. Attualmente fa parte dello staff tecnico della Fiorentina di Vincenzo Montella.  Gianni Vio è da un’eternità nel mondo del calcio, anche se la sua popolarità è cresciuta in maniera esponenziale quando i giocatori delCatania iniziarono a stupire avversari e pubblico con i loro insoliti schemi sulle palle inattive. Doppia barriera, colonne di soldati, spogliarelli improvvisati, movimenti che soltanto a prima vista sembravano casuali ma che invece avevano come pregio quello di mandare in bambola sistematicamente i difensori avversari. Tutto questo è Giovanni Vio, veneziano classe ’53, che dal venerdì alla domenica sveste i panni di impiegato dell’Unicredit a Mestre per insegnare ai giocatori gli schemi da attuare nel match della domenica.

    Uno dei segreti del mago veneto è proprio l’imprevedibilità. Chi ha mai visto la doppia barriera in campo che si oppone alle punizioni degli avversari? Non solo un lavoro tattico, ma anche psicologico, è alla base di “Più 30 per cento”, libro scritto insieme allo psicologo Alessandro Tettamanza, che ad oggi rappresenta la pietra miliare per chiunque voglia studiare gli schemi sulle palle inattive.

    Vio viene scoperto da Walter Zenga. I due iniziano una fitta corrispondenza telefonica, che ha come esito naturale l’ingresso nello staff tecnico dell’ex nerazzurro alla Dinamo Bucarest. La collaborazione tra i due si rivela tanto prolifica da convincere Zenga a portarlo con sé in Italia nei 3 anni in Sicilia, durante le esperienze di Catania e Palermo. Rimangono leggendari i calzoncini abbassati di Plasmati, che si dividono tra mito e realtà, con Gianni Vio sempre restio a confermare la paternità del gesto poi messo fuorilegge dall’ex designatore degli arbitri Pierluigi Collina.

    Quest’estate Gianni Vio è ingaggiato dalla Fiorentina, voluto fortemente dalla coppia Montella-Pradè. Anche ieri sera, nell’anticipo serale contro la Juventus, i viola hanno dato assaggio della sagacia di quello che è stato ribattezzato il mago dei calci d’angolo.

    Gianni Vio in gol con la Fiorentina di Montella

     

     

    Fonte Edizioni Allenatore


  5. Fiorentina Tecnica Funzionale

    by Emiliano Adinolfi

    ESERCITAZIONE DI TECNICA INDIVIDUALE ( FUNZIONALE) DELLA FIORENTINA,

    DURANTE IL RITIRO PRECAMPIONATO NELLA STAGIONE 2012/2013,

    Allenatore Vincenzo Montella

    Durante le esercitazioni l’obiettivo principale è la trasmissione della palla (passaggio),e il controllo orientato della palla in spazi funzionali alla proposta di gioco.

    Fonte allenatore.net