Durante la preparazione al mondiale in Brasile,la nazionale di Cesare Prandelli ha sperimentato una metodica di allenamento fisiologico molto interessante e discussa,la “Casetta Manaus”.Il prof.Castellacci degli azzurri spiega il funzionamento:
La casetta di legno a Coverciano per gli allenamenti stile-Amazzonia. Ci può raccontare com’è fatta?
«E’ molto semplice. Abbiamo cercato di riprodurre in piccolo le condizioni ambientali di Manaus, ma anche di Recife e Natal. All’interno della casetta c’è una temperatura di 32-33°, con un tasso d’umidità che si aggira al 70 per cento. Con una umidità così alta la percezione della temperatura è diversa, i 32° diventano 34°-35°. Dentro ci sono tapis roulant e cyclette, si fanno lavorare i ragazzi con un programma particolare di adattamento aerobico e si vede il livello della fatica. Sono monitorati da un punto di vista cardiologico e si controlla quanto perdono sul piano idrico. Poi si misura l’acido lattico, infine c’è una vasca di ghiaccio dove immergono le mani per raffreddare subito il corpo. Ci serve per vedere se serve una certa correzione nella preparazione.Anche quando si faranno i Mondiali in Qatar dovranno essere allestite delle mega-casette per l’adattamento climatico e corporeo.
«La perdita di liquidi è la cosa più importante. Abbiamo studiato diete personalizzate.Verdure e frutta, per recuperare i sali minerali: se ne consumano così tanti che può essere pericoloso non reintegrarli. E abbiamo preparato l’alimentazione anche per i viaggi, che saranno lunghi»