Obiettivo raggiunto, anche se con il brivido finale.
Il Morolo ha festeggiato davanti al proprio pubblico, battendo il Cassino grazie alla rete dell’ex Calcagni e staccando dunque il visto per un’altra stagione da vivere tra le big del nostro calcio regionale.
Emiliano Adinolfi (nella foto in compagnia di Colafranceschi, ndr), da due stagioni sulla panchina biancorossa, sta definendo in questi giorni la sua permanenza in biancorosso.
Con la famiglia Costantini si è creato un legame solido e con il direttore sportivo Pistolesi esiste da anni un rapporto di fiducia e stima reciproche.
Gli ingredienti per proseguire il cammino insieme ci sono tutti insomma.
Prima di tutto, però, il giovane tecnico ceccanese vuole tirare le somme di una stagione che si è rivelata estremamente complessa anche per l’equilibrio che, fatte salve le prime quattro forze del torneo, regnava nel Girone B di Eccellenza.
Adinolfi, il campionato si è ufficialmente concluso da due giorni.
Che voto darebbe alla sua squadra?
“Sicuramente un bel sette.
Rispetto alla stagione precedente avevamo allestito una rosa dall’età media ancor più giovane e questo ha evidentemente causato delle difficoltà.
L’importante era però centrare la salvezza e l’obiettivo, pur a fatica, è stato raggiunto”.
E che voto darebbe a se stesso?
“Penso di meritare un voto analogo.
Nessuno si aspettava un girone d’andata del genere, poi abbiamo avuto delle difficoltà ed in quei momenti ci siamo detti di rimanere compatti.
Forse potevamo fare tutti di più, ma comunque il risultato auspicato, la salvezza, è comunque arrivato e per questo non posso non ringraziare tutto lo staff, dal magazziniere ai fisioterapisti.
Sono stati tutti fondamentali”.
All’andata avevate messo in cascina ventiquattro punti, mentre al ritorno ne avete conquistati solo la metà.
Cosa è accaduto da gennaio in poi?
“Credo che ad averci penalizzato siano stati dei cali di concentrazione ed anche le assenze importanti di alcuni tra i nostri pochi elementi di esperienza come Colò e Rinaldi.
Va però aggiunto che questo è stato un campionato molto equilibrato ed era quindi normale che tutto si sarebbe risolto all’ultima giornata”.
Tra le dirette rivali qualcuno ha però storto la bocca di fronte al vostro ultimo successo contro il Cassino…
“Vanno prese in considerazione le motivazioni delle due squadre.
Il Cassino è stato protagonista nella prima fase del campionato, mentre al ritorno è finito alle spalle delle prime quattro.
Noi invece avevamo l’acqua alla gola e durante i novanta minuti, oltre al gol, abbiamo anche preso un palo ed una traversa.
Nonostante questo, ricordo che quasi allo scadere abbiamo rischiato moltissimo su un’indecisione del nostro portiere Pocino.
Insomma, è stata partita vera”.
Quella che si è appena conclusa è stata per lei la quarta stagione da tecnico in Eccellenza.
Quanto si sente cresciuto rispetto agli inizi?
“Mi sento certamente arricchito sotto il profilo dell’esperienza.
Soprattutto nel corso di questo ultimo campionato c’è stato molto da lavorare, non soltanto dal punto di vista tattico, ma direi soprattutto da quello mentale con la squadra”.
Chiederle se anche l’anno venturo resterà a Morolo è prematuro?
“Qualche offerta da parte di club del circondario è arrivata, però la mia priorità va al Morolo.
Con il presidente c’è sintonia e credo che la volontà della società sia quella di alzare il tiro dopo un paio d’anni di ridimensionamento e di linea verde.
L’obiettivo sarebbe quello di costruire una squadra capace di chiudere tra le prime otto l’anno prossimo.
Nelle prossime settimane ci metteremo a tavolino e decideremo, però le premesse per andare avanti insieme ci sono tutte.
Adesso però bisogna completare il lavoro, visto che io mi occupo anche del setotre giovanile e lì i tornei non sono ancora finiti”.
Pistolesi si è rivelato un punto di riferimento prezioso per lei.
“Francesco è un riferimento qui a Morolo.
Con lui ci conosciamo da anni.
Siamo stati compagni di squadra a Ferentino, vincendo un campionato, ed anni dopo è stato mio calciatore a Ceccano e qui a Morolo.
E’ una persona seria, competente e che vuole migliorarsi ogni giorno di più”.
Il rammarico resta sempre la scarsa affluenza al Marrocco.
“Negli ultimi anni c’è stato un calo evidente ed al campo sono venute pochissime persone.
Siamo una piccola comunità ed anche la crisi economica incide.
In passato Morolo ha dimostrato che può riversare sulla squadra una grande passione.
Magari il prossimo anno molti si riavvicineranno, se il club deciderà di attuare una politica diversa…”.
L’ha sopresa l’epilogo al vertice nel vostro girone?
“Le prime quattro hanno tutte disputato un grande campionato e meritano i complimenti.
Probabilmente Albalonga e Serpentara sono quelle che hanno impressionato di più nel girone di ritorno.
Noi siamo stati causa involontaria dell’esonero di Lauretti all’andata e di lì in poi hanno letteralmente cambiato marcia.
Credo abbiano meritato pienamente questo successo”.
Domenica prossima Colleferro e Serpentara si troveranno di fronte per stabilire chi ci rappresenterà insieme allo Sporting Città di Fiumicino nella fase nazionale dei play-off.
Chi vede favorito?
“E’ davvero complicato lanciarsi in un pronostico.
Il Colleferro ha forse più individualità, ma il Serpentara sembra più squadra.
Personalmente ho grande stima di Lucidi e penso possa farcela”.
Fonte:FuoriaAreaSportinOro